Belussera Experience

cenainvigna-53 Ph: Alberto Barosco

Il vino ha un potere magico. Se ci pensiamo, ha capacità poliedriche che non sono misurabili solo nel bicchiere ma vanno oltre l'immaginario. Il vino bandisce gli affanni, è strumento d'amore ma anche di sofferenze, riesce a restituire il valore di un territorio e riassumere culture centenarie. Il vino unisce e il vino divide, generatore di ricchezza e di povertà assoluta. Eppure è solo vino, apparentemente solo un liquido, ma non è così. Il vino è capace di fungere da collante tra le varie discipline e sa raccontare, a chi sa ascoltare, storie di vite… Per riuscire ad appropriarsi di tali informazioni serve però rallentare un po' la nostra quotidiana corsa verso chissaddove, serve cambiare prospettiva di analisi e tornare ai ritmi che la terra impone.Accade così che, complice Enzo e Desirée Bellese di Vini Bellese, ci si trovi sotto una Bellussera di mezzo secolo, a lume di candela, per bere qualche calice di vino buono gustando sfiziosi bocconi preparati per l'occasione, con ciò che la natura generosamente ci porge in questi giorni. La Belussera per chi non lo sapesse, è un sesto di impianto tipico della provincia di Treviso, pensato per proteggere la vigna dalle malattie funginee molto diffuso negli anni settanta e ottanta ma che oggi rischia l'estinzione per l'impegno che richiede nella lavorazione. Ma c'è chi, nei confronti della Bellussera ha un rapporto affettivo intenso, come se questo vignale fosse parte inscindibile della storia di famiglia.

Mancano pochi giorni all'estate ufficiale ma il caldo si fa già sentire. Ne avevamo bisogno, queste sere si sognano tutto l'inverno ed ora eccole qua. Arriva il momento di mangiare all'aperto, di rimanere con gli amici, in quelle serate che portano con sé spensieratezza e serenità e che per un attimo ci danno l'illusione di vivere in una favola. Nasce così l'idea del "Belussera Experience" una cena in vigneto tra arte e paesaggio. Sicuramente un'esperienza nuova per molti che racconta di tempi passati quando la vita era spesso vissuta nel cortile. Desirée Pascon Bellese e Patrizia Loiola sognano da tempo un momento così per cui mettono in atto tutto il loro sapere e passione per dare vita ad un evento talmente semplice da risultare impossibile. Sembra strano cogliere negli occhi dei presenti tanto stupore, del resto sta accadendo una delle cose più semplici che possa accadere, ciò che l'uomo fa da migliaia di anni ma questa sera tutto sembra nuovo. Forse siamo troppo impegnati con tutto ciò che è virtuale e così il reale ci sembra lontano. Gli ingredienti sono semplici: poche luci soffuse, la cuoca Monica Campaner che propone la sua cucina "disagiata" come lei stessa la definisce, una cucina casalinga ma dal fare raffinato.Nel sottofondo, una fisarmonica suonata con rara sensibilità dal Maestro Dante Borsetto e la recitazione coinvolgente di Giovanna Digito in un filò all'aperto con testi e poesie dialettali raccolte da autori locali. Sullo sfondo le lucciole che danzano leggiadre nell'aria. Momenti intensi a tratti commoventi che alimentano di istante in istante l'energia già presente nell'aria. Via i telefoni, via le immagini liquide ma solo vento d'estate, il profumo dei fiori della vigna e una luna piena a penellare dall'alto questo momento in un vigneto monumento della cultura del Piave.

Ph: Alberto Barosco
Ph: Alberto Barosco
Ph: Alberto Barosco
Ph: Alberto Barosco
Ph: Alberto Barosco
Ph: Alberto Barosco
Ph: Alberto Barosco

Forse potrebbero interessarti anche questi articoli

By accepting you will be accessing a service provided by a third-party external to https://www.vignaiolitreviso.com/

Iscriviti