I Favrel detti i "Malibran"

Girolamo e Maurizio Favrel Girolamo e Maurizio Favrel

Ciascuna delle storie dei vignaioli Fivi rappresentano un pezzo di un meraviglioso mosaico che racconta la vita e la cultura di questi orgogliosi vignaioli. Nei racconti di Maurizio Favrel dell'azienda Malibran, sono molti i richiami ad un mondo antico.

Il primo capitolo è storia di emigrazione, quando queste colline non erano ciò che oggi vediamo, quando le prospettive erano tutt'altro che rosee e non rimaneva che andare lontano da casa, dall'altra parte del mondo per pensare di costruirsi un domani. Così Girolamo, il padre di Maurizio, originario di Col San Martino, nel 1960 inizia la sua avventura come scavatore per la creazione dei condotti per l'acqua nella terra dei canguri. Lavoro duro, in comunità italiane, pochi grilli per la testa e grande forza interiore lo portano ad accumulare un po' di denaro per ritornare tra le sue colline.

A 31 anni acquista quattro ettari di vigna vicino alla casa di Sottoriva a Susegana, avvia un allevamento di tori, alleva animali da cortile e coltiva la vigna con l'impianto a bellussera, impianti che si sollevavano fino a 4 metri di altezza e che consentivano altre coltivazioni al di sotto di essi. Agli inizi degli anni duemila Maurizio prende il testimone dell'azienda e continua la realizzazione del sogno del padre mettendoci però del suo. Capisce ben presto ciò che questi terreni sanno comunicare ed inizia un lavoro meticoloso di valorizzazione del terroir. Una stilistica quella di Malibran (il nome di famiglia dei Favrel), tesa a limitare la presenza di zucchero per enfatizzare la forza e la struttura che questi suoli riescono a tradurre nel bicchiere. Da poco è iniziato un progetto con la "boschera", una varietà autoctona che rischiava l'estinzione, tanto da non essere nemmeno previsto tra le altre varietà nel disciplinare di produzione della Docg, ma in cui Maurizio e il suo amico enologo Massimo Dassie sembrano credere oltremodo. Ma questo è un altro capitolo di cui vi racconteremo più avanti.


La vigna antica

Questa vigna risale alla metà del 1800  come testimonia una vecchia fotografia della casa


La casa di Sottoriva

​La casa, caratterizzata dalle bande rosse orizzontali, segno della casata Collalto, fu il primo acquisto, l'inizio di una nuova avventura


Il Castello di San Salvatore

Il Castello di proprietà dei principi Collalto un'antica nobile casata ancora oggi proprietaria della maggior parte dei terreni della zona

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