Silvia Fiorin e l'equilbrio delle cose

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Silvia Fiorin vive a Pieve di Soligo. Alla sua tenuta ci si arriva passando per la zona residenziale, nei pressi del centro del paese ma quando si apre il cancello, lo stacco è netto, come se si venisse catapultati in un'altra dimensione. Un luogo antico e moderno nel contempo dove tutto vive in armonia dove ogni cosa è la naturale conseguenza di ciò che la precede. La casa è circondata dai vigneti, da un antico impianto di Kiwi di quasi sessant'anni impiantato dal nonno Alfonso e condotto in biodinamica, da un campo di seminativi, la stalla con le manze e il fiume Soligo che scorre lento sul confine. Ci accoglie in casa con il marito Nicola, sul tavolo i suoi dolcetti fatti in casa profumano di buono. "abbiamo tante galline che producono tante uova, mi devo sempre inventare qualcosa"

Silvia sprigiona energia ed entusiasmo, è un donna senza mezze misure diretta e senza sfronzoli, equilibrata dal fare di Nicola, riflessivo, pragmatico autorevole senza essere autoritario. Una coppia che identifica Yin e Yang in armonia con il luogo in cui vivono. Silvia arriva da un'esperienza nel campo dell'abbigliamento che andava bene, ma decide di rientrare in famiglia ad aiutare il padre e continuare a fare ciò che ha sempre fatto. Lavorare la terra e seguire la campagna. Ovunque si indirizzi lo sguardo spuntano forme diverse di piante, erbe aromatiche c'è vita ovunque persino da un tombino spunta una pianta di pomodoro giallo, nata da un seme finito li chissà come. Silvia e Nicola producono un solo vino nella loro micro cantina dove però non manca nulla, un rifermentato di Glera colfondo che si chiama "Naolta" che nel dialetto locale significa una volta, quindi fatto come si faceva un tempo. Un vino dai sentori floreali, fresco con lievi note agrumate. Colpisce per la sua eleganza pur essendo un vino di fattura rustica. La bollicina è cremosa e carezzevole al palato, difficile resistere alla tentazione di versarsi un altro bicchiere. Nicola poi, dal retro cantina recupera una bottiglia senza etichetta, una sperimentazione di bianchetta trevigiana, rifermentata. La chiameranno "Sbetega" che nel dialetto significa bisbetica. Era il nomigliolo che davano a Silvia da piccola…. La "Sbetega" è un vino teso e diretto, scorbutico nei primi istanti ma che sa essere gentile e nobile con il passare del tempo. Un vino che arriva diretto, una mano che da pugno si trasforma in carezza. Lo attenderemo con ansia.


Az. Agr. Silvia Fiorin
Via del Piantaletto 19
Pieve di Soligo (TV)
Email: Questo indirizzo email è protetto dagli spambots. È necessario abilitare JavaScript per vederlo.
Tel: 3494548085



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